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Calcolo dei Ponti Termici: ottimizzare l'efficienza energetica

 16 gennaio 2017
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 Categoria: Ingegneria
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 Scritto da: admin
calcolo ponti termici

Quando parliamo di benessere, non parliamo solo di quello materiale legato al denaro, ma di qualcosa che è legato alla qualità della nostra vita. Un aspetto importante della qualità della nostra vita è sicuramente il luogo in cui viviamo, a partire dalla nostra casa.


Da alcuni anni a questa parte sono sempre più numerose le normative di carattere europeo che impongono, giustamente, agli stati UE di adeguarsi a determinati standard relativi alla costruzione degli edifici. Si nota una tendenza sempre più diffusa a costruire case, palazzi, uffici prestando attenzione all’ambiente, facendo leva sul risparmio energetico nell’utilizzo dei materiali.


Può accadere che in un appartamento o in un intero edificio siano stati utilizzati metodi di costruzione e quindi anche di isolamento termico non adeguati. La conseguenza è la formazione di ponti termici nelle abitazioni, dovuti a un rapporto discontinuo del calore tra l’interno e l’esterno.


Nel 2014, l’entrata in vigore della norma EN UNI TS 11300 e la revisione delle parti 1 e 2, oltre a stabilire nuovi criteri per valutare la prestazione energetica degli edifici, ha introdotto anche nuove modalità relative alla tematica del: calcolo ponti termici. Questo metodo, di competenza di tecnici specializzati, servirà ad eliminare i ponti termici e ottimizzare così gli edifici, sia dal punto di vista dell’efficienza energetica e quindi anche del risparmio, sia da quello del comfort abitativo. Per esempio, nel calcolo dei ponti termici lineari, occorre tenere presente il rapporto che intercorre tra l’incremento del flusso termico e il prodotto tra la lunghezza del ponte termico e la differenza di temperatura tra gli ambienti separati dalla struttura, oggetto del calcolo. I ponti termici lineari sono quelli che interessano cordoli, travi, pilastri, davanzali e distanziatori nella vetrate.


Il calcolo dei ponti termici ha lo scopo di individuare le cause di discontinuità dell’involucro edilizio, di verificarne la gravità e quindi di apportare le modifiche per ottenere un ponte termico corretto. Un ponte termico è corretto se, in base all’art. 26 del D.Lgs. n. 311/2006, quando la transmittanza termica della parete fittizia (il tratto di parete esterna in corrispondenza del ponte termico) non supera per più del 15% la trasmittanza termica della parete corrente.


Gli edifici di nuova costruzione hanno l’obbligo di presentare l’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica, documento in cui si dovranno riportare i dati della relazione di calcolo dei ponti termici.


Acquistare un edificio ben isolato rappresenta un buon investimento, perché permette di ottenere un risparmio elevato nel tempo. Inoltre avremo un ambiente più salubre, che inquinerà meno.

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